Artisti Emergenti

Nataniele Paghini: pastelli metafisici

Nataniele Paghini: pastelli metafisici.

Nataniele Paghini esplora la sua arte principalmente tramite pastelli, ma anche utilizzando grafite e carboncino. Per lui è importante far emergere dimensioni psichiche o metafisiche dalle figure che compone, muovendo artista e spettatore in una danza di pensieri celati che riemergono e tornano a inabissarsi.  

Dipinto 1:

Un uomo tiene stretta a sé una donna, in un saldo abbraccio, come se un vento forte la spingesse verso di lui. I volti sono omessi, dal momento che le loro emozioni vengono espresse tramite i colori che tingono lo spazio intorno alle due figure. Il bianco tenue che si trasforma in un rosa delicato, e più in alto si accende di giallo. Il verde che si stacca dalla donna macchia la parte superiore, ma viene inghiottito dal rosso della passione. Lo stesso rosso cerca di abbattere i pensieri fuligginosi dell’uomo, che sembra volersi scrollare di dosso le paure che lo attanagliano, forse invano.  In mezzo a loro si forma un arancione di pace: l’equilibrio tra le emozioni esiste proprio lì, nel momento in cui i due si amano.

Dipinto 2:

Nataniele disegna una donna che dorme sulla terra, rappresentata sezionata. È rannicchiata sull’erba al centro del dipinto e sogna, dandoci l’impressione di fluttuare nella propria testa. Fa parte del creato e il creato fa parte di lei. Le nubi ricoprono un cielo terso sembrano che si stiano per posare su di lei, per farle da morbida coperta. La terra, invece, in tutta la sua interezza, la sostiene, cullando la sua preziosità.
Le pennellate veloci e incomplete ai margini danno l’impressione che il dipinto sia stato celato dietro ad uno strato di pittura beige, poi ripulito e portato di nuovo alla luce, ma solo per incorniciare la donna sognante, rimetterla al centro di tutto.

Dipinto 3:

Il cuore caldo del buco illumina la nube nera di cui è composto. Pare che stia lì a spiarti, nella sua esuberante presenza, attendendo che tu ti affacci, ti sporga un po’ troppo, finché non cadi. Cadendo la incontri: una profonda e soverchiante emozione, calda come lava, accecante come il sole. Ti ci immergi, vieni risucchiato dalla sua forza. È così che vivi, che partecipi all’esperienza umana delle sensazioni, della giostra di piaceri e dolori, desideri e paure. Cadi vittima degli inganni della tua stessa mente e del tuo stesso corpo. Nataniele ha espresso tutto ciò attraverso una cavità profonda su un cartoncino bianco, curando il susseguirsi di colori e la precisione della luce che rischiara la nube bluastra.

L’arte del nostro pittore gioca sul ricreare emozioni e sensazioni che fanno parte della vita di ognuno di noi. Con grande capacità tecnica ricrea figure che non sono mai semplici per toccare e stimolare l’intelletto dello spettatore, oltre che il proprio.

Per approfondire l’arte di Nataniele Paghini, visita il suo sito: Le stanze di Natan
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Sono una critica, gallerista e curatrice d'arte. Credo nell'espressione artistica di ogni persona, che punto a celebrare mettendola al centro dei testi critici che scrivo. Tratto in particolare agli artisti emergenti, per farli conoscere al mondo il più possibile.

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