Elpidio Tramontano: “Bellezze Dialoganti”

Dalle solide rotondità della vita nascono volti e figure che tendono all’infinità del creato. L’emozione si plasma nelle opere di Elpidio attraverso il pacato alternarsi di pieni e di vuoti, di finito e di non finito. Superfici lisce vengono accompagnate da terreni brulli, da cui nascono bronzee possibilità di vita, in un avvolgente dinamismo che suggerisce l’imminente attuazione di un incontro.

È proprio sull’incontro che il quadro poetico di Elpidio gioca, o, ancora meglio, sull’attimo prima che precede tale incontro. L’aspettativa e l’attesa sprigionano una travolgente energia che va a creare un altro tipo di dinamismo: quello emozionale. L’incontro con l’altro o con sé stessi è un atto di creazione di cui Elpidio sembra volerci mettere al corrente. L’infinito, nell’attesa dell’incontro, si fa quindi concreto, così come le infinite possibilità di realizzazione.

Un trittico artistico quello di Elpidio: incontro, vita e movimento. E sembrano disporre le basi per una poetica artistica volta alla paradossale, ma armonica, celebrazione di un’immortale e sacra umanità. A tale concezione se ne affianca una di denuncia sociale: tra le ingiustizie, che non tolgono mai la dignità a chi le subisce, gli animali vengono umanizzati per colmare il triste divario culturale e per riappropriarsi della loro perduta libertà: da aiutante dell’uomo ne diventano schiavi e sminatori, portandosi addosso profondi solchi nati dal delirio.

L’emozionalità presente, allo stesso modo delle figure, viene scolpita e scavata togliendo materia e ricreandola nel bronzo, impreziosendo le opere di un sapore antico, di una conoscenza e un’emotività senza tempo. Lo spazio in cui le figure si muovono comprime o fa respirare i soggetti, li soffoca o li libera. In ciascun caso li espone, accompagnati da una fervida dignità, che dà loro un’orgogliosa consapevolezza d’esistenza.

Ed Elpidio si concentra sull’atto della nascita, sull’inizio di una vita e sul concepimento proprio perché scava a fondo nell’esistenza di ciascuno, perché l’esistenza è edulcorata e impreziosita da ciascun essere vivente. E l’artista ne è così consapevole che la sua opera, a tratti, diventa un vero e proprio inno all’esistenza, alla vita e alla sua costante celebrazione.

Testo scritto per il catalogo della mostra “Bellezze Dialoganti” tenutasi presso il Museo Campano di Capua (CE) dal 3 al 24 dicembre 2022 e curata dall’art promoter Gianpaolo Coronas.

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