Arte Digitale,  Artisti Emergenti

Mattia Maurizio: espressione in digitale

Mattia Maurizio: espressione in digitale.

Mattia Maurizio fonde la sua passione per l’informatica – nella quale si forma – e quella dell’arte per dare vita a originali dipinti in digitale che raccontano di riflessi del vissuto.

ALE

Ale fa parte delle serie di dipinti intitolata Ricordi. Tale serie ripropone momenti e persone passate, e in questo caso la protagonista è una giovane donna che si porta di lato i soffici capelli. È immersa nei propri pensieri, con il volto reclinato e il collo ben in mostra. La sottile veste chiara si fonde quasi con lo sfondo, dando un senso di evanescenza, come se fosse un ricordo instabile, non definito. Lo stesso effetto è riproposto nei capelli, le cui pennellate digitali si dissolvono nello sfondo. Quest’ultimo accoglie chiazze geometriche di colori velati di grigio che abbozzano luci e ombre. L’incantevole realismo con cui Mattia ritrae la ragazza viene esaltato proprio dalla frammentarietà dello sfondo e dei particolari, caratteristica che dà al dipinto la ricercatezza del ricordo.

LIGHTNESS 2

La serie di cui fa parte questo dipinto è intitolata Lightness e Mattia la usa come pretesto per raccontare della leggerezza della vita. Una forte e fredda luce proveniente da sinistra mette in ombra la ragazza, così come i folti capelli rossi le coprono il viso. Dietro di lei svolazzano e rimbalzano cinque palloncini colorati, che richiamano la leggerezza e la gioia di una giovane ragazza dai tratti e dal carattere ancora fanciulleschi. Lo sfondo neutro assorbe anche in questo caso i vari colori del dipinto, facendoli risaltare e permettendo loro di avere tutta l’attenzione. La pennellata frammentata scivola via dalle figure, lasciandovi aloni: echi e precursori di un movimento d’animo.

SUFFERING’S AESTHETIC 6

Mattia, con la serie Suffering’s Aesthetic di cui questo dipinto fa parte, indaga l’erotismo che nasce dal dolore, il quale impedisce l’istinto animalesco. Una donna dai rossi capelli raccolti, si sveste – o riveste – con un abito color sangue rappreso, simbolo di dolore in un atto sensuale. La bocca viene coperta da una fascia di colore rosso, che cancella ogni parvenza di espressione dal suo volto. Il dolore viene così taciuto, nonostante sia vividamente vissuto. Sola, sullo sfondo neutro, tiene lo sguardo basso, quasi a difendersi dalla freddezza della luce che le illumina la pelle dall’alto. Con poche e accorte simbologie incanalate nei colori, nelle luci e in piccoli gesti, Mattia fa paradossalmente esprimere la protagonista dal volto celato come solo un’espressione potrebbe fare.

Tale espressione artistica, che è stata per Mattia una fedele compagna per un percorso tumultuoso durante un periodo di malattia, è veicolo di frammenti di pensieri e sensazioni, che sommate vanno a formare le figure protagoniste, tutte astratte dal mondo che le circonda, galleggianti in un’atmosfera rarefatta di elementi superflui.

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Sono una critica, gallerista e curatrice d'arte. Credo nell'espressione artistica di ogni persona, che punto a celebrare mettendola al centro dei testi critici che scrivo. Tratto in particolare agli artisti emergenti, per farli conoscere al mondo il più possibile.

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