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Fausta Feola: “Segno Divino”

Fausta Feola: “Segno Divino”

La leggerezza dei colori che Fausta Feola utilizza si adagia sulla tela con la stessa movenza di una piuma. Nei suoi dipinti la tela respira, partecipando attivamente alla complessità della poetica emotiva rappresentata: il colore e le forme si alternano a grandi spazi bianchi, esaltandosi a vicenda grazie al contrasto creatosi. Una sorta di non-finito prende piede: dal pennello di Fausta stilla una poeticità che passa nelle mani del fruitore, a cui spetta il compito di proseguire l’impronta lasciata.


Si viene così a creare un perpetuo dialogo, che non lascia spazio ad emozioni certe e definite, ma piuttosto ad emozioni in continuo mutamento. Laddove si circoscrivono, ecco giungere un colore che le mette in dubbio, una forma che mantiene viva e in continuo ricircolo la linfa vitale del dipinto.

L’acquerello è steso in modo piatto, si muove e vive in superficie. L’effetto creato è quello della leggerezza, delle delicate emozioni vissute e proposte, senza però sminuirle mai. L’emozione traspare dietro un sottile velo che attenua e rende soffice ogni sensazione. L’emotività però rimane presente e costante in ogni dipinto di Fausta, resa ben tangibile dalla declinazione dei colori che da tenui si accendono – nella possibilità degli acquerelli – e viceversa.

Fausta alterna la liquidità dell’acquerello alla solidità della pittura materica, portata all’esasperazione per mezzo dell’assemblages. La bidimensionalità fa quindi spazio ad una terza dimensione, a cui lo spettatore si rapporta in termini spaziali oltre che emotivi: la sensazione tattile si aggiunge al quadro poetico della pittura di Fausta. La tela, in effetti, sembra richiedere in modo ammaliante di essere esplorata non solo dalla componente visiva, ma anche da quella tattile, aprendo allo spettatore una possibilità in più di godere di quelle emozioni veicolate da forme, colori e, a tratti, anche da elementi tridimensionali.

L’arte di Fausta vive e si nutre di equilibrati contrasti. Sensualità e dolcezza sanno convivere armoniosamente nelle tracce di colore dei dipinti, così come il figurativismo convive ed esalta l’astrattismo delle forme. Le varie dualità con cui la pittrice gioca – sensualità e dolcezza, colore e tela bianca, due dimensioni e tre dimensioni, figurativismo e astrattismo – portano avanti quell’idea di dialogo che nasce dall’interazione di più piani emotivi e sensoriali, e che Fausta fa percepire nelle proprie tele.

Testo scritto per il catalogo della mostra “Segno Divino” tenutasi presso il palazzo ducale di Sanchez de Luna (Sant’Irpinio, CE) dal 5 al 18 febbraio 2022 e curata dall’art promoter Gianpaolo Coronas.

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Sono una critica, gallerista e curatrice d'arte. Credo nell'espressione artistica di ogni persona, che punto a celebrare mettendola al centro dei testi critici che scrivo. Tratto in particolare agli artisti emergenti, per farli conoscere al mondo il più possibile.

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