Artisti Emergenti

Sabina Meschisi: erbario anatomico

Sabina Meschisi: erbario anatomico.

Sabina Meschisi è un’artista di originale innovazione, per quanto riguarda i soggetti dei suoi dipinti. Laureatasi all’Accademia di Belle Arti di Palermo, fa maturare la sua vena artistica attraverso la realizzazione di dipinti dai personaggi grotteschi e soffocanti, ma anche dai temi sociali narrati attraverso fusioni di animali, macchine e funghi alla figura umana. Due anni fa ha infine deciso di intraprendere un progetto pittorico che prevede l’unione tra l’anatomia umana e il mondo vegetale.

POLMONI CON PIANTA DI MELAGRANO

Dai polmoni cresce e si espande una pianta di melograno, simbolo di energia vitale, rendendoci consapevoli e partecipi del miracolo della vita: apparteniamo a Madre Natura, con lei nasciamo e prosperiamo, siamo eternamente intrecciati l’uno all’altra. Esplicativo è il dettaglio dei boccioli che fuoriescono dalla bocca aperta, e particolarmente suggestivo. La filosofia che germoglia in questo dipinto è forte e di chiaro impatto, aiutata anche dalla conveniente scelta cromatica, formata da colori brillanti e lucidi.

COLONNA VERTEBRALE CON PIANTA DI FICO

“Adamo ed Eva dopo aver mangiato il frutto proibito, presi dalla vergogna intrecciarono foglie di fico e ne fecero delle cinture per coprire le proprie nudità”

In questo acquerello Sabina ci mostra una rappresentazione straordinaria di una colonna vertebrale, il sostegno umano, immersa in una pianta di fico. Quest’ultima è simbolo di abbondanza e benessere, ma anche di ricerca umana. Con questo accostamento Sabina evoca il tentativo dell’uomo di espiare i propri peccati, rimediando in primis al peccato originale. Anche in questo caso la tecnica dell’artista è ben padroneggiata, e lo stile – così come il colore dello sfondo – richiamano un antico erbario botanico.

CUORE APERTO CON IRIS

I colori più tenui e più delicati e lo sfondo candido creano un’atmosfera diversa, meno terrena. Il nome “Iris” nell’antica Grecia era proprio della dea minore dell’Olimpo, messaggera velocissima degli ordini celesti e personificazione dell’arcobaleno, il ponte che collega il mondo umano con l’aldilà. Sabina ci mostra quindi un cuore aperto simbolicamente verso il mondo circostante e anche verso il mondo interiore delle nostre credenze.

L’accostamento tra piante e parti del corpo umano lo trovo originale ed evocativo e si sposa molto bene anche con il concetto stesso di arte, essendo una delle esperienze più umane che ci siano. Sabina è pienamente in grado di strutturare un’anatomia corretta e immediata, in combinazione con la delicatezza e il fascino delle piante da lei osservate e disegnate.

Sabina nasce a Palermo, ma dopo la laurea si trasferisce in Veneto e quindi in Friuli-Venezia Giulia, dove tutt’ora risiede.

La sua carriera artistica consta di varie esposizioni e progetti, tra cui:

  • evento Matrioskattiva con due illustrazioni, presso ” Una specie di spazio”, Cremona, 2011;
  • esposizione di due dipinti e realizzazione di una performance pittorica presso lo spazio culturale “Borderline”, Palermo, 2011;
  • mostra personale e performance pittorica dal vivo presso la “Creperia Santi S/M” , Mestre, 2014;
  • mostra collettiva itinerante Caleidoscopio – molteplici visioni contemporanee, Sicilia, 2014-2015;
  • alcune opere, realizzate in collaborazione con il nipote di 8 anni Giovanni Meschisi, sono state supplicate sulla rivista Hodgepodge ed esposte al centro culturale Candiani di Mestre, 2014;
  • ha realizzato dieci illustrazioni per il libro Gufilastrocche, La Toletta edizione, 2014;
  • ha realizzato la locandina per Orizzonte degli Eventi, spettacolo teatrale contro la violenza di genere, 2018;
  • mostra personale con i dipinti di Anatomia umana e mondo vegetale al Senape – vivaio urbano, Bologna, 2019.

Per approfondire l’arte di Sabina Meschisi, visita la sua pagina Facebook: Sabina Meschisi – Arte e seguila su Instagram: sabinameschisi
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Sono una critica, gallerista e curatrice d'arte. Credo nell'espressione artistica di ogni persona, che punto a celebrare mettendola al centro dei testi critici che scrivo. Tratto in particolare agli artisti emergenti, per farli conoscere al mondo il più possibile.

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