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Mauro Molinari: “Passeggiate”

Mauro Molinari: “Passeggiate”

Racconti di città, segmenti di cielo, Mauro Molinari ritaglia e incastra tra loro pezzi di materia anticonformista. Le forze che agiscono sono due: desiderio e paradosso. Desiderio di espressione di un sé che, nel paradosso dell’incastro sociale, va a uniformarsi in un amalgama profondamente costruito, che nulla ha di genuino.

E così i sorrisi forzati, i vestiti ben scelti, i contesti sociali che i personaggi ricreati dall’artista scelgono, diventano specchio di una realtà finta, ma apparentemente necessaria alla sopravvivenza.

 

Gli sfondi geometrici incasellano vite caotiche e in cerca di una determinazione priva di naturalezza, a contrasto con i cieli cangianti che fanno da cornice a grandi e vuote città. Sono questi cieli, con i loro lunghi e colorati tramonti, a far respirare di nuovo il pubblico. Sono solo questi cieli che danno parvenza di umanità, di un sentimentalismo che sboccia e si nutre del cuore umano.

La sottile stesura dei colori crea l’illusione del cartoncino, determinando ancora di più un senso di leggerezza sia formale che di contenuti, di superficiale applicazione dell’esistenza e di crescente apatia e vuoto. I sorrisi forzati vengono subito denunciati dagli occhi troppo stanchi e vuoti dei personaggi dei dipinti.

E quale miglior sfondo di uno sterile e apatico capitalismo se non le grandi città in cui, come piccole formiche operaie, le persone possono muoversi e produrre il vuoto? Quale migliore scenografia di una distesa di erba senza alcuna energia per coltivarvi piante o fiori? E i filamenti del cielo che attraversano ogni persona, che legano gli uni agli altri diventano le uniche parvenze di un’umanità che ha scelto di negare sé stessa.

D’altra parte, la denuncia sociale allestita da Mauro Molinari prende chiara ispirazione formale dai grandi movimenti artistici americani degli anni ’50 e ’60. Quello che accade qui è un’estensione alla massima espressione della paradossale ricerca di uno scopo annullando al contempo l’unica cosa vera di ognuno di noi: l’umano bisogno di essere riconosciuti. 

Testo scritto per il catalogo della mostra “Passeggiate” tenutasi presso la Pinacoteca “Massimo Stazione” – Palazzo Ducale Sanchez de Luna, Sant’Arpinio (CE) dall’8 al 28 luglio 2023 e curata dall’art promoter Gianpaolo Coronas.

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Sono una critica, gallerista e curatrice d'arte. Credo nell'espressione artistica di ogni persona, che punto a celebrare mettendola al centro dei testi critici che scrivo. Tratto in particolare agli artisti emergenti, per farli conoscere al mondo il più possibile.

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