Artisti Emergenti

Massimo Marchioro: arcaica natura umana

Massimo Marchioro: arcaica natura umana

Nato a Padova nel 1975, durante la sua giovinezza Massimo Marchioro si affida alla pittura come mezzo per incanalare inquiete emozioni. É solo dopo l’arrivo della pandemia che il suo quadro artistico prende una piega più matura e decisa, portando alla luce opere decise e profondamente poetiche.

CANTORI

Cantori – olio su tavola

Lo scorcio emozionale rappresentato ci conduce in un viscerale ed estremamente introspettivo momento spirituale: quattro cantori vengono ritratti assorti e immersi in un tempo antico, sfamati nell’anima da note musicali e da testi sacri. Sullo sfondo decorazioni ecclesiastiche dallo stampo bizantino impreziosiscono ulteriormente la scena.
I quattro uomini in primissimo piano indossano dipinta sul volto la propria anima. I colori legnosi sono stesi ruvidamente sulla tavola, assecondando il richiamo antico del dipinto. Il chiaro scuro scandisce e scolpisce i lineamenti, dando vita e anima a un momento spirituale che va oltre al tempo.

2022

2022 – olio su cotone grezzo

Un uomo anziano dalla pelle rossa cammina verso lo spettatore sotto ad un cielo sporco e inquinato. I piedi immersi in quel che pare essere il fiume in cui durante la sua infanzia ha giocato e che il mondo ora gli sta portando via. Gli spettri del suo passato alle spalle, un lupo che lo sorveglia e una città che dietro di sé lascia solo vuoto e distruzione.
La perdita di contatto con la natura e con il mondo stesso la si può intuire dal modo in cui Massimo usa i  colori in questo dipinto: il blu vivo del fiume e il rosso vivace della pelle dell’anziano creano un contrasto cromatico con il grigiore della città, del cielo e dell’erba ormai secca.
Il cammino dell’uomo che ormai volge al termine in questo 2022 mostra un evolversi e deteriorarsi di valori e di priorità che si fanno largo tra le pieghe della pelle dell’uomo e nella sua triste e ormai stanca espressione.

STATO NATURALE

Stato Naturale – olio su cotone grezzo

Dall’alto cala una forte e vibrante luce che illumina il verde dell’ambientazione in cui prende vita il dipinto. Due persone, dalle scivolose rocce, si godono la freschezza dell’acqua che scorre libera e sinuosa nel letto del fiume e che scende illuminata dal sole dalla parete rocciosa. Solo uomo, donna e natura. Il resto rimane escluso dal paradiso dalla forte ispirazione gauguiniana, in cui un’arcaica e complice natura si fonde simbolicamente e armoniosamente con l’esistenza umana. I colori scivolano leggeri ma decisi sul cotone grezzo. Massimo è in grado di riprodurre l’aria impregnata di rinfrescanti goccioline, che si disperdono nell’azzurro luminoso che si sovrappone agli altri colori.
É un inno alla vita e alla natura, allo stato naturale degli esseri umani, all’esistenza stessa. E ci spinge alla riflessione riguardo una sacralità che sta diventando sempre più rara, ad un modo di vivere e percepire che si sta allontanando dalla quotidianità. 

Le scelte cromatiche di Massimo rispecchiano una forte componente emotiva e spirituale che si insinua e si cala in sentieri profondamente umani, seguendo orme antiche e primitive.
La sua impronta artistica è stata segnata dal suo maestro Massimo Pedrazzi, figura che lo ha aiutato a maturare dal punto di vista formale e poetico.

Per approfondire l’arte di Massimo Marchioro seguilo su Instagram: marchioromax75
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Sono una critica, gallerista e curatrice d'arte. Credo nell'espressione artistica di ogni persona, che punto a celebrare mettendola al centro dei testi critici che scrivo. Tratto in particolare agli artisti emergenti, per farli conoscere al mondo il più possibile.

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