Adelia de Padova: trame sfilate

L’impronta pittorica di Adelia de Padova, nata a Cunardo in provincia di Varese, si muove tra le fitte e rustiche trame di tele di juta grezza, passando attraverso i buchi dell’anima dello spettatore.
È proprio il contrasto tra la luminosità dei colori a olio che si fanno strada tra il ricco intreccio della juta e la juta stessa, che forma invece delle zone di rigidità, dei non-finiti, che va a sfilacciare e a sciogliere quasi dolorosamente ogni nodo presente nel cuore.

L’umiltà e la semplicità del materiale utilizzato e la peculiarità del colore che sfuma, si interrompe, ribatte e riemerge rendono ogni opera un intreccio emotivo che mette lo spettatore in una posizione quasi scomoda di confronto, di contrastante emozionalità, in cui sprofonda, inondato da sentimenti lievi, forti, dolci e amari allo stesso tempo.

Il colore viene utilizzato come tramite, come sentiero battuto, ancor prima della forma, come guida per aprire passaggi segreti per mondi paralleli. In questi mondi ci porta infatti ogni traccia di colore: spalanca porte dell’anima che danno accesso a stanze mai esplorate prima. Lo strisciare a fatica dell’olio sulla tela, il suo interrompersi al limitare dei paradossalmente vertiginosi buchi dell’intreccio portano a fare i conti con abissi che la struggente brillantezza del colore riempie caparbiamente di ottimismo.

Le tematiche affrontate da Adelia riportano a umili scene di quotidianità, passando dal campo di grano, al contadino che lo coltiva e alla pioggia che lo nutre. Ma non si limitano a questi scenari: ciò che Adelia davvero fa, in effetti, è astrarre luce e calore, fargli attraversare la vita e rappresentarli sulla tela, maturati e vissuti, e di conseguenza un po’ più spenti.

I pieni che si alternano ai vuoti creati dallo sfilare fili dalla trama, il non-finito che vuole astrarre un concetto che può esistere solo nella mente e nel cuore, e che non può essere impregnato su una tela, vanno a comporre un quadro artistico e intellettuale che Adelia propone con entusiasmo, ma che si compone di un altro pezzo importante: ritratti che vedono persone reali nei panni di personaggi famosi o d’immaginazione.
In questo ultimo caso la pennellata si fa precisa, viene stesa liscia e compatta e viene dato maggior rilievo ai dettagli. Vi è una grande attenzione per il realismo e per un preciso e pulito taglio fotografico. La persona ritratta viene adagiata in un contesto che crea un continuum con l’essenza della stessa.

In queste due differenti e dissonanti direzioni si muove l’emozionalmente ricca opera pittorica di Adelia, in un dolce-amaro spazio dedicato a teneri ricordi e a grandiose ambizioni. 

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