Gabriel Lass: “Intimità Artistica”

L’opera pittorica di Gabriel Lass, artista spagnolo, parte da una poetica esteticamente informale, che solo in apparenza si propone come negazione della forma, ma che in realtà suggerisce che la forma stessa vuole essere ritrovata.

E Gabriel si impegna in questo: per riportare alla luce una forma appena accennata, embrionale, un abbozzo di struttura lasciato a pulsare quasi sanguinante sulla tela. Così il pennello smuove il colore, ribattendolo, segnandolo, graffiandolo e scavandolo finché non incontra linee, sfumature e profondità che – intersecate tra loro – danno vita all’imbastitura del processo di idee e di concetti lasciati a fermentare e ribollire in un brodo primordiale di astrazione.

Nelle tele di Gabriel la dinamicità diventa un mezzo attraverso il quale l’incastro di linee e colori richiamano alla mente gli abbozzi di forme. Un gorgogliare di ipotesi, un ritorno di intuizioni, un innesto vitale di impulsi. Un ritmato e profondo palpitio della sostanza primaria della vita.

E il colore diviene un veicolo di sentimentalismi, di impressioni che si imprimono nella mente del fruitore, portale per un mondo di forme perdute e ritrovate in cui la coscienza umana viene plasmata nuovamente, e a cui viene data la possibilità di rinascere una seconda volta.

Tale è la poetica pittorica di Gabriel, facilmente riconducibile a un rinnovato e assennato Libero Realismo Moderno teorizzato da Francesco Arcangeli: un graduale e rispettoso ritorno ad una parvenza di forma, donandole nuovamente dignità e spazio.

La pennellata decisa, spontanea smuove colori dai toni saturi che si sovrappongono e volteggiano insieme a colori più polverosi. Questi, ancor prima della ricerca della forma, respirano liberi e bendisposti su una tela che li accoglie propizia. Anche nelle tematiche più fredde e cupe aleggia sempre una positività e una certa coesione nel favorire lo scopo più nobile del quadro artistico di Gabriel: la ricerca e la conseguente rinascita.

E questa vitalità spinge alla già citata ricerca della forma, che si palesa infine come una ricerca dell’intuizione, un lampo lesto e ricco di rivelazione. Un’agognata epifania che si fa strada impercettibile tra colori e segni e di cui possiamo allietarci per un breve e fugace momento di intuizione contemplando con criterio le tele di Gabriel.

Testo scritto per il catalogo della mostra “Intimità Artistica” tenutasi presso la Pinacoteca “Massimo Stazione” – Palazzo Ducale Sanchez de Luna, Sant’Arpinio (CE) dal 12 novembre al 7 dicembre 2023 e curata dall’art promoter Gianpaolo Coronas.

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