Arte

Come funziona il mercato dell’arte: introduzione e consigli pratici

Come funziona il mercato dell’arte: introduzione e consigli pratici

Che cos’è il mercato dell’arte?

Il critico Achille Bonito Oliva paragonò il mercato dell’arte a una catena di sant’Antonio in cui l’artista crea l’opera, il critico vi ci riflette sopra, il gallerista la espone, il collezionista la tesorizza, il museo la storicizza, i media la celebrano e il pubblico la contempla.

Mercato primario e mercato secondario.

Più nello specifico  si può suddividere il mercato dell’arte in mercato primario mercato secondario. Il mercato primario si riferisce alla prima vendita in assoluto di un’opera d’arte da parte dell’artista. Mentre quello secondario si riferisce alla vendita di opere che sono già state vendute almeno una volta. I principali attori in questo caso con le case d’asta, ma non solo.

Ma perché ci interessa fare questa distinzione? Per un semplice motivo fiscale: le opere vendute in mercato primario sono infatti soggette all’IVA, mentre quelle vendute in mercato secondario non lo sono.

Fiscalità: agevolazioni per gli artisti.

Gli artisti possono beneficiare dell’IVA al 10% invece che al 22% nel caso in cui l’opera in vendita sia stata prodotta interamente dallo stesso artista. Deve inoltre essere prodotta manualmente e di tiratura limitata. Ciò significa che le opere prodotte in serie non potranno beneficiare dell’IVA al 10%.

Al momento della vendita è fortemente consigliato richiedere un documento fiscale che attesti la vendita avvenuta. Ancora meglio se si tratta di una fattura parlante, ovvero che specifichi che tipo di opera si sta vendendo e se tale opera presenta peculiarità. In questo modo l’artista ha una prova che la vendita sia avvenuta, che va anche ad avvalorare indirettamente il curriculum dell’artista.

Il certificato di autenticità.

Per certificare che l’opera sia stata prodotta interamente dallo stesso artista, è indispensabile essere in possesso del certificato di autenticità che ne attesta appunto la paternità.
Un corretto certificato di autenticità richiede:

  • foto dell’opera;
  • titolo dell’opera;
  • nome e cognome dell’artista;
  • anno di realizzazione;
  • luogo di realizzazione;
  • tecnica;
  • dimensioni;
  • eventuali pubblicazioni in cui l’opera è comparsa.

È buona norma apporre il certificato dietro ad ogni opera, incollandolo alla tela o al supporto – anche se non è obbligatorio. In questo modo, anche con il passare del tempo, l’opera sarà sempre facilmente riconoscibile e riconducibile all’autore.

La firma.

Apporre la firma sulla propria opera d’arte è sempre fortemente consigliato. Che sia sopra al dipinto o dietro alla tela o al supporto è indifferente, l’importante è che sia presente. Ti do un ulteriore consiglio: è preferibile non stravolgere la propria firma nel corso del tempo. Così facendo l’opera sarà sempre e inequivocabilmente riconoscibile e riconducibile a te.

Questa che ti ho presentato è solo una piccola fetta del complesso e affascinante mondo del mercato dell’arte, ma può aiutare gli artisti come te a iniziare a orientarsi. Se hai bisogno di una consulenza per risolvere certe problematiche, contattami.

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Sono una critica, gallerista e curatrice d'arte. Credo nell'espressione artistica di ogni persona, che punto a celebrare mettendola al centro dei testi critici che scrivo. Tratto in particolare agli artisti emergenti, per farli conoscere al mondo il più possibile.

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