Artisti Emergenti

Emilio De Leo: segno umano

Emilio De Leo: segno umano

Emilio de Leo è un allenatore di calcio. Si dedica alla pittura da poco tempo, ispirandosi ai grandi pittori moderni e contemporanei e omaggiando film. I suoi dipinti sono spesso accompagnati da frasi che contestualizzano e rimarcano la natura del soggetto, mirando ad un’espressione artistica evocativa e inquadrata.

VINCENT VAN GOGH, LA FORZA DEL COLORE

Ispirato da tre dipinti del pittore olandese, il quadro ritrae Van Gogh davanti alla Notte Stellata con un libro aperto davanti che reca una citazione estrapolata dalle lettere indirizzate al fratello Theodorus. La frase pronuncia la celebrazione del giallo, colore che il pittore amava alla follia al punto di nutrircisi. Emilio utilizza una pennellata simile a quella di Van Gogh, rendendola però meno corposa e più leggera. La stessa leggerezza è veicolata dall’utilizzo dei colori che si scompongono sulla tela creando movimenti oscillanti che cullano l’occhio di chi osserva. Gli stessi colori sono brillanti e audaci nella notte, e ardono come lumi catartici, all’unisono con l’intensa emotività di Van Gogh, espressa in modo diretto nelle pagine del libro in basso.

IL BACCHINO

 

La personale interpretazione del Bacchino Malato di Caravaggio, si esplica in una bidimensionale figura dai tratti antichi. Ben proporzionato, il giovane risalta pallido sullo sfondo nero. La linea utilizzata è sinuosa e spessa, poco sfumata ed esaltata dai candidi punti luce e dalle profonde ombre che scavano e scolpiscono il viso e il corpo del Bacchino. Davanti a lui, poggiata sul tavolo, una natura morta è accompagnata dalla scritta “Mors et vita duello conflixere mirando” – la morte e la vita si sono affrontate in un prodigioso duello – che rimarca ancora di più la sofferente condizione del giovane ritratto. La luce teatrale tipica del Caravaggio viene qua rimodellata, ricostruita nello stile di Emilio, senza rinunciare alla forte tensione drammatica.

OMAGGIO AL POSTINO

Davanti ad un placido mare azzurro, i due protagonisti, dai volti solo leggermente abbozzati, parlano di poesia. Sono i due personaggi principali del film Il Postino: Pablo Neruda e Mario. Sul terreno il pittore scrive la citazione di Mario quando raccoglie registrando tutti i suoni dell’isola per poi inviarli al poeta. Emilio ci restituisce in questo modo uno scorcio della poesia del film, ritraendo uno scambio letterario ed umano tra i due personaggi. La pennellata spessa e plastica, traccia le figure con l’utilizzo di colori naturali e terrosi e di linee scomposte e apparentemente indipendenti, ma che in realtà comunicano l’una con l’altra. In questo modo lo scambio poetico continua anche nell’esecuzione pratica del dipinto, che raccoglie, allo stesso modo dei suoni dell’isola, un sentimentalismo di tenera poesia.

Emilio comunica in questo modo la sua passione per l’arte non solo visiva, ma anche cinematografica: rivestendo contesti e personaggi di placida e accogliente umanità. E con un’intrepida leggerezza fa scorrere il pennello sulla tela, tracciando ed esplorando canali emotivi che si esplicitano in corposi e densi colori.

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Sono una critica, gallerista e curatrice d'arte. Credo nell'espressione artistica di ogni persona, che punto a celebrare mettendola al centro dei testi critici che scrivo. Tratto in particolare agli artisti emergenti, per farli conoscere al mondo il più possibile.

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