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Intervista a Massimo Picchiami: il Pentastrattismo – movimento artistico

Intervista a Massimo Picchiami: il Pentastrattismo – movimento artistico

 

Mauro Malafronte

 

Cinque (Penta) movimenti che intendiamo valorizzare e portare avanti: l’informale, il materico, la pittura segnica, quella analitica e lo spazialismo.

– dal Manifesto del Pentastrattismo

 

Scrivendo i testi critici di Ivana Urso e Filippo Chiappara, mi sono imbattuta in un movimento artistico ai quali i due pittori sopracitati aderiscono: si tratta del Pentastrattismo, coniato e teorizzato dal curatore Massimo Picchiami. Ho deciso quindi di fargli una piccola intervista, in modo da sviscerare le basi e la sostanza di tale movimento artistico che è importante conoscere e ragionarci.

Daniele Sbaffi

Come e quando nasce il Pentastrattismo?

Il Pentastrattismo nasce nel 2015 ad opera di cinque soci fondatori. Va specificato che l’idea risale a qualche anno prima, quando un gruppo di artisti, coordinati da me,  andavano in giro a presentare una mostra dal titolo Rosso Luce, Nero Tenebra.
Durante le presentazioni in carie città italiane abbiamo sentito la necessità di strutturare meglio il tutto e da lì è nata l’idea di creare un movimento d’arte astratto. 

Qual è il background socio-culturale in cui nasce tale movimento?

La filosofia su cui si basa il movimento nasce dal fatto che dopo anni di predominio del figurativo con punte espressive come la Transavanguardia di Achille Bonito Oliva era giunto il momento di esaltare l’astratto e tutte le sue forme. Da qui cinque artisti più il sottoscritto ci siamo riuniti a Roma e abbiamo stilato un Manifesto Programmatico che contiene le regole d’ammissione al Movimento.

Aldo Torri

Quali sono i suoi scopi?

Gli scopi sono semplici: far conoscere il Movimento in Italia e non solo. Esiste in Brasile un gruppo di artisti che ci ha richiesto di entrare a far parte del Movimento ma il Covid ha rallentato i contatti che erano stati avviati qualche anno fa. Dunque ha uno scopo prevalentemente divulgativo dell’arte astratta. Attualmente, tranne rari casi – come il Futurismo – non esiste a livello mondiale un movimento d’arte italiano di ampio respiro. Eppure siamo la culla del Rinascimento. 

Chi sono i principali artisti che ne aderiscono?

Il movimento è democratico.  Si accede per selezione basata unicamente sulla qualità pittorica. Attualmente gli artisti che ne fanno parte sono quindici, in passato sono stati ventidue. Ogni sei mesi aggiorniamo l’elenco. Ovviamente molti si legano all’idea mentre altri ne approfittano per farsi pubblicità. Quando ci rendiamo conto di questo l’artista viene allontanato dal movimento. Importanti artisti hanno fatto parte del Pentastrattismo. Penso a Renzo Eusebi, Maura Menichetti, TALDO e tanti altri. Tutti gli artisti del movimento sono quotati in asta. Possiedono dunque quotazioni certificate e legali. Sul sito l’elenco completo

Giovanni Santarelli

Si può dire che il Pentastrattismo aderisca ad una precisa ricerca stilistica?

Dunque: opere astratte, tassativamente.  Ovviamente nei termini comprendiamo il materico, l’informale, il segnico ed il concettuale che abbiamo voluto inserire. A storicizzare il movimento ci ha pensato il professor Nuccio Mula della Università di Agrigento e membro dell’UNESCO. Nessun artista figurativo può fare parte del movimento. Unica preclusione: non accettiamo artisti che riproducono lo stile Dripping: di Pollock ne basta e avanza uno solo.

Come critico e curatore d’arte, perché ritiene importante far conoscere il Pentastrattismo in particolare e in più generale i nuovi movimenti?

Da una mia analisi fatta in Italia ho notato che attualmente esistono circa 20 nuovi movimenti d’arte.  Da solo un movimento non riesce a decollare. Un movimento ha bisogni di visibilità e collaborazioni. Ad esempio, noi spesso ci incrociamo con il Metaformismo di Giulia Sillato. Molti suoi artisti sono anche Pentastrattisti. Le istituzioni italiane ignorano totalmente i nuovi movimenti emergenti e questo ci rende la vita più difficile. Divulgare è necessario perché siamo il Paese dell’arte ma, ahimè, non contemporanea.

Paolo Prinzi

Per saperne di più visita il sito del Pentastrattismo: Pentastrattismo
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Sono una critica, gallerista e curatrice d'arte. Credo nell'espressione artistica di ogni persona, che punto a celebrare mettendola al centro dei testi critici che scrivo. Tratto in particolare agli artisti emergenti, per farli conoscere al mondo il più possibile.

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