Artisti Emergenti

Filippo Chiappara: Pentastrattismo e libertà

Filippo Chiappara: Pentastrattismo e libertà

Maestro d’Arte, Filippo Chiappara nel 2015 aderisce al Movimento Artistico del Pentastrattismo di Massimo Picchiami. I suoi dipinti, ricchi di pastosi cromatismi, si muovono principalmente nella sfera emotiva, ricreando percezioni e sensazioni distinguibili a primo impatto.

OLTRE IL COLORE

Su un profondo sfondo nero convivono diverse figure geometriche, dai colori materici. La dimensione in cui si muove la mano di Filippo non è tangibile e non termina in alcun luogo, fisico o metafisico che sia. Nonostante la preponderante bidimensionalità e i margini segnati del dipinto, la mente viene guidata in un universo atemporale e senza una dimensione determinata, in un’infinita possibilità di mondi e dimensioni. Le percezioni sono diverse: vi è il movimento lineare, quello rotatorio, la staticità, la dissolvenza. Ogni singola particella che compone il dipinto respira in autonomia rispetto al resto, completando un quadro emotivo articolato e complesso che più che all’astrattismo si rifà ad un universo multiconcettuale.

OLTRE IL MECCANISMO

La rigidità dei componenti richiama il concetto meccanico che dà il titolo al dipinto. I colori in questo caso diventano acidi e aspri, e la raffigurazione è quasi del tutto inafferrabile. Quello che non lo è è il concetto e soprattutto la sensazione che viene portata a galla nella mente dello spettatore. In un mondo di roteanti e fredde componenti meccaniche messe in primo piano, l’artista ci invita ad andare oltre. E si rimane affascinati dal particolare, dall’emergere di una componente uditiva e sensoriale vivida la quale non termina nel dipinto, ma cresce in ogni universo possibile in potenza, per poi divenire atto nel modo più astratto che ci possa essere: nella mente di ciascuno.

OLTRE L’ECLISSI

I caldi e luminosi colori si mescolano in figure geometriche e astratte, in una metaforica danza di contrasti. I forti punti luce risaltano in opposizione allo sfondo scuro, creando un movimento e una rigidità che viene attenuata dall’uso più pacato dei gialli e degli arancioni. Luna e sole si sovrappongono, notte e giorno convivono in questo movimentato e implacabile dipinto. La vista viene iperstimolata e ancora una volta Filippo offre molteplici possibilità di percezione e di realtà metafisiche, in cui lo spazio viene riempito dall’emotività più latente di chi osserva.

Filippo nasce ad Aragona e si diploma all’Istituto Statale d’Arte di San Cataldo (CL), in Arte Applicata e all’Accademia di Belle Arti di Agrigento. La sua formazione professionale è una salda base sulla quale Filippo ha costruito la sua ricerca estetica e soprattutto espressiva, volta ad esternare una creatività in cui la razionalità cede il passo alla forte emotività.

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Sono una critica, gallerista e curatrice d'arte. Credo nell'espressione artistica di ogni persona, che punto a celebrare mettendola al centro dei testi critici che scrivo. Tratto in particolare agli artisti emergenti, per farli conoscere al mondo il più possibile.

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