Eleonora Pulcini: “Nuovi Mondi”.

La poetica artistica di Eleonora Pulcini sviscera colate laviche di colore che fluiscono dal terreno e dilagano in ogni angolo di mondo. Il risultato è di grande impatto visivo e concettuale, oltreché capace di estrarre lo spettatore dalla sua artificiale realtà e catapultarlo dinnanzi a immensi paesaggi compatti e possenti.

La natura ribelle e scalpitante che Eleonora dipinge nelle sue tele comunica la forza inarrestabile di una terra viva e maestosa. In un boato i cieli scoppiano, spargendo lucenti stelle e galassie lontane nel profondo blu della volta celeste.

I rossi infiammano i tramonti e le onde sulle quali il sole lancia riflessi bollenti, mentre i tronchi nodosi di alberi antichi si avviluppano in una notturna danza vitale.

Attraverso una pennellata densa e decisa, la ricerca pittorica di Eleonora esplode nei colori vivi e in un forte contrasto cromatico che insieme accendono il mondo ricco di particolari fedeli alla realtà.

Altre volte, invece scompongono i colori ad olio, stesi a mattoncini, astraendo così l’essenza del paesaggio. L’alternanza tra realistico e astratto, quasi fiabesco, lascia sospesi in un limbo che oscilla tra il reale e l’immaginario.

Camminiamo in un sogno o è tutto vero? I colori vivaci, accesi, luminescenti vanno a rischiarare i cieli, le strade e le case di Pompei, la luna che si riflette nelle onde oceaniche e tutte le stelle del Creato.

Le foglie si illuminano di riflessi, i tronchi assorbono mille colori e i fiori fanno da padroni in paesaggi immensi. La sensibilità dello spettatore viene colta impreparata dall’emergere della luce dal profondo buio, come lampi che attraversano una notte senza stelle, e dal ricorrente contrasto cromatico tra il blu-violaceo e il rosso fuoco, quasi vermiglio, che scatena una potente energia risvegliando sensazioni di vitalità e vigore.

Non mancano gli omaggi ai grandi pittori: è dedicato a Van Gogh il dipinto Starry Forest, in cui lo vediamo raccogliere i suoi amati girasoli mentre tiene per mano una bambina e la indirizza per un sentiero. La pittrice prende in prestito i tratteggi ondulati del cielo dal pittore olandese, ma ambienta la scena nel mondo dilatato ed energico che caratterizza la sua poetica.

Eleonora è artefice di un cosmo che urla la propria potenza, pronto ad inghiottire tutti i colori di cui è pregno. I fili di invisibili analogie che legano l’uomo alla natura vengono tirati uno ad uno, spostando l’ago della bilancia in un equilibrio di energie ancestrali. Le grandi tele incarnano in questo modo un inno colorato alla maestosità della natura e una tacita preghiera di riconoscenza.

Testo scritto per il catalogo della mostra “Nuovi Mondi” tenutasi presso il Museo Provinciale Campano di Capua (CE), dal 12 al 25 giugno 2021 e curata dall’art promoter Gianpaolo Coronas.

Per approfondire l’arte di Eleonora Pulcini, visita il suo sito: Eleonora Pulcini Fine Art
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