Artisti Emergenti

Gino Marcone: tele allegoriche

Gino Marcone: tele allegoriche.

Gino Marcone si forma al liceo artistico di Pescara, dopo di che insegna come supplente disegno artistico. Si laurea in architettura e accantona la sua passione per il disegno e la pittura, fino a quando non va in pensione trentacinque anni dopo. Da allora ha riscoperto e coltivato il suo prezioso talento, regalandoci profonde tele allegoriche.

CONFINAMENTO E SPERANZA

In una stanza buia, lontana dal mondo, la donna, avvolta in un lenzuolo bianco, trasforma la sua energia interiore in colori e luci che si riversano nei suoi capelli, e che aprono finestre sulla realtà. È dipinta di profilo, mentre guarda verso l’alto, emanando forte speranza e voglia di evadere. I capelli prendono dunque vita, si animano di creativi motivi, così a contatto con la mente della protagonista. Quadro di forte impatto emotivo, pronto a farci prendere finalmente fiato.

CONTEMPLAZIONE

Gino ritrae una donna di spalle che contempla la riserva naturale dei calanchi di Atri e il Gran Sasso. Indossa una blusa di un blu oltremare e siede su un cuscino squisitamente dettagliato. Una tenda rossa, invece, si apre alla sua sinistra, lasciando spazio alla bellissima veduta abruzzese e ad un vibrante cielo al tramonto. Attraverso l’atto contemplativo, Gino rende omaggio alla sua terra natia, rappresentandola con dolci pennellate precise.

L’INCERTA ACCOGLIENZA

Gino con quest’opera dai dettagli realistici – una delle prime dopo la ripresa – si sofferma con eleganza su una riflessione molto attuale: esiste l’accoglienza degli immigrati oppure no? La donna di profilo ha gli occhi chiusi e gioca con la collana. Un cesto di golosa frutta è davanti a lei, frutti della nostra terra, mentre un inevitabile muro si alza poco più in là. I vivaci colori del copricapo della donna richiamano il cielo azzurro dell’orizzonte, un cielo che è uguale per tutti, che ci vede tutti allo stesso modo. Eppure, l’interrogativo rimane.

MADRE NATURA

Un dolcissimo inno alla vita, alla donna, all’amore e alla natura che vede un bambino che nasce dal seno di una donna vestita di foglie. Appoggia la testolina dormiente sul petto della madre, che sorride grata del suo dono. È una metafora potente e pacifica contemporaneamente, come lo è la Madre Natura e la vita che ci scorre nelle vene. Gino utilizza colori tenui che vanno a formare preziosi dettagli.

Il modo di comunicare di Gino Marcone vede un uso terroso e molto naturale dei colori, che dimostra il suo attaccamento alla natura e la sua indole pacifica e grata. Attraverso tele dettagliate e precise, il suo mondo ci appare tenue e realistico, pronto a donare allo spettatore scorci di vita quotidiana e scene metaforiche e allusive.

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Sono una critica, gallerista e curatrice d'arte. Credo nell'espressione artistica di ogni persona, che punto a celebrare mettendola al centro dei testi critici che scrivo. Tratto in particolare agli artisti emergenti, per farli conoscere al mondo il più possibile.

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