Artisti Emergenti

Stefano D’Acunto: arte caravaggesca

Stefano D’Acunto: arte caravaggesca.

Stefano D’Acunto si forma presso l’Istituto Gobetti Marchesini in grafica pubblicitaria. Dopo aver lasciato gli studi, imbocca un percorso artistico individuale improntato sul profondo confronto con i grandi del Rinascimento, del Manierismo e del Barocco italiano. Tale confronto definirà il carattere artistico di Stefano.

IL SOSPIRO DELL’ALBA POETICA

Ripreso di scorcio, un uomo intento a trascrivere viene investito da una fredda e forte luce laterale. Lo sfondo si annerisce per il forte contrasto chiaroscurale, aperto omaggio all’arte caravaggesca del 1500 italiano. Ogni dettaglio è definito con grandissima cura, grazie al perfezionismo della tecnica di Stefano.
La prospettiva di scorcio, la luce, i colori terrosi, il volto concentrato dell’uomo, la grande varietà di oggetti appoggiati al ripiano e la forte teatralità dell’insieme riportano senza esitazioni all’arte Barocca. L’unico elemento che ci riporta ai nostri giorni è il taglio moderno dei capelli del protagonista che, immobile e silenzioso, quasi si confonde con gli oggetti. Quest’ultimi, infatti, vengono trattati con grande realismo, tanto che nessuno di essi rimane in sottofondo, visivamente parlando.

IL VIZIO

Il mozzicone di sigaretta abbandonato da poco nel posacenere, la bottiglia di birra, le carte, i dadi, la stecca e le palle da biliardo, la scacchiera e il vaso che ospita una rosa. Sono poggiati su un tavolo dalla tovaglia di raso. La grande forza della luce che va ad illuminare realisticamente anche il fumo che esce dalla sigaretta, si muove in una decisa similitudine con ciò che gli oggetti rappresentano: le grandi luci e le profonde ombre dei vizi. Dalla dipendenza da fumo e alcool, a quella dal gioco e affettiva, Stefano dipinge oggetti metaforici investiti da una luce altrettanto metaforica. Il grande realismo rimane uno dei tratti fondamentali del dipinto, così come il taglio fotografico e la prospettiva scorciata.

ELENA E I SUOI FRATELLI

Stefano ritrae una bambina con i suoi due fratelli in posa davanti a quella che di primo impatto potrebbe essere tranquillamente una macchina fotografica, dato il realismo. Guardano tutti e tre intensamente negli occhi lo spettatore, il quale rimane facilmente estraniato: le persone sembrano lì, in carne ed ossa, tanto che si può percepire il loro respiro sotto gli abiti e i loro volti espressivi vibrano nella forte e chiara luce, ancora una volta creatrice di profondi ed intensi contrasti. I colori caldi, terrosi e avvolgenti animano la tela e la rendono ancora di più di ispirazione barocca.

I dipinti di Stefano D’Acunto si infiammano sotto la forte luce caravaggesca di una travolgente intensità emotiva e teatrale, tanto che l’estetica della sua arte – per quanto ricca – non supera la componente sentimentale, risultante a tratti viscerale.

Per approfondire l’arte di Stefano D’Acunto, visita il suo sito: Stefano D Acunto, pittore
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Sono una critica, gallerista e curatrice d'arte. Credo nell'espressione artistica di ogni persona, che punto a celebrare mettendola al centro dei testi critici che scrivo. Tratto in particolare agli artisti emergenti, per farli conoscere al mondo il più possibile.

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