Giuseppe Pastore: movimenti d’infinito.

Dalla formazione scientifica, Giuseppe Pastore è un pittore autodidatta che ha orientato la sua espressione artistica verso l’infinito nelle sue varie declinazioni. Al momento la sua ricerca esplora in particolare il tema del movimento attraverso la pittura ad olio.

MIRUM

Frantumate e glaciali, le taglienti e spesse pennellate si fanno largo nella tela, disciogliendosi nelle lisce striature sulla sinistra. La sensazione di movimento che si placa, la fantasia che la tela narra sono elementi che agiscono ad un livello altamente emozionale. Vi è un’armonia illusoria che nasce dalla realizzazione della completezza e dal portare a termine un’azione iniziata. I colori si respingono e si attraggono, si proteggono e cedono in un’atmosfera che, con gli stessi palpiti, si riscalda e si congela. Questo circolo e continuo scambio mette in moto il meccanismo dell’infinito: nell’illusione della realizzazione e della compiutezza, l’infinità delle ripetizioni è il vero motore che avvia il movimento emozionale percepito, per cui tutto ciò che termina ricomincerà instancabilmente. Mirum, dal latino, è una cosa eccezionalmente prodigiosa.

THE FLIGHT

Il dipinto, dalla forte tridimensionalità, si plasma attraverso una serie di intuizioni: un volo rapido e sospeso che produce dolci e cadenzate onde nel cielo turchese, un incresparsi di colori intuitivi che si creano a vicenda e il movimento che si fa vivo e interprete dell’immagine stessa. Il volo si percepisce a tratti, disperdendosi nella densa aria. Come riflessi nell’acqua, i colori si sfaldano e si riuniscono in un perpetuo movimento che riporta le caratteristiche tematiche del primo quadro analizzato. La pennellata è rapida e sfumata, ma ben studiata e di grande precisione.

THE BEGINNING

Giuseppe dipinge qui una matematica e geometrica scena primordiale: è l’inizio sospeso nella dimensione infinita della mente umana. Una proiezione di stelle e corpi celesti che si addensano annullandosi nel rettangolo latteo posto quasi al centro della tela. Altre figure geometriche dividono il dipinto in vari settori. Il delicato sfumare dei pochi colori ammessi esula dalla forte geometricità e rigidità del dipinto. Tale contrasto, prodotto anche dal tema, elimina ogni sorta di eventuale cinismo. Giuseppe ricrea una forte e brillante luminosità che incanta e intrappola il pubblico nell’affascinante e incredibile concetto dell’infinto da cui tutto potrebbe avere vita. Universo o mente umana?

La primaria necessità di Giuseppe di esprimersi attraverso l’atto artistico porta i suoi dipinti a un livello di intuizione emotiva tale per cui l’energica vitalità esposta risulta essere una profonda e intensa verità. E tale verità completa, riorganizza ed esalta il quadro poetico ed artistico di Giuseppe, aiutato dall’ormai completa padronanza della tecnica.

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