Roberto Pino: pittura di stucco.

L’artista di oggi è Roberto Pino, a metà tra pittore e scultore di basso rilievi. La sua tecnica presenta principalmente stucco, smalto e acrilici metallizzati o metallescenti su una base di tela o masonite. Personalmente trovo che il suo stile e l’uso dei colori raccontino consapevolezze profonde in modo giocoso, in bilico tra seriosità e gioia. 

DILLO ALLA LUNA, 2017.

È stato realizzato con stucco. smalto e acrilico su tela e narra di un sogno sussurrato alla preziosità della Luna. La scaletta di spago rilucente, piccola e fragile, dà accesso alla silenziosità del satellite che sempre, come cantava Leopardi, ascolta i lamenti di noi pastori. Mi colpisce il fatto che, nonostante quello rappresentato sia un cielo notturno stellato, la forma ci faccia in realtà percepire la Luna.

FIORE DI MAGGIO, 2019.

 DILLO AL TUO CUORE, 2020.

Un bellissimo quanto malinconico stucco con smalto e acrilico su tela. Incontriamo nuovamente la scaletta di spago, che ricorda, oltre ad un invito ad arrivare al cuore, una cicatrice ricucita. Trovo molto riuscita l’idea di usare la scala come allegoria per raggiungere, in questo caso, un cuore, che può essere anche anima ed essenza di chi ci accoglie e ascolta. Il nome dell’opera ci suggerisce che l’accoglienza è anche ascolto, e il richiamo alla cicatrice – che sia voluto o meno – ci ricorda che l’empatia può essere un’arma a doppio taglio. 

LIFE’S DISEQUALITIES, 2020.

Stucco, smalto e acrilico su masonite che accoglie una bilancia di due tonalità di viola su uno sfondo anch’esso viola, colore che rimanda agli opposti che si uniscono – e infatti sui due piatti ci sono, da una parte i colori freddi e dall’altra i colori caldi, e il viola è dato proprio dalla mescolanza tra rosso-caldo e blu-freddo –, alla giustizia – il cui simbolo è la bilancia – e alla ricchezza – ciò che è adagiato sui due piatti ricorda quasi pietre preziose. Il titolo è dato dal fatto che nella vita non c’è equilibrio né giustizia, nonostante le due quantità sui entrambi i piatti siano pressoché le stesse. Un’allegoria sfortunatamente sempre attuale, riprodotta coerentemente nello stile di Roberto. 

 TIME IS RUNNING OUT, 2019. 

Quest’opera nasce dall’ascolto dell’omonima canzone dei Muse, qui rappresentata con una clessidra viola adagiata su un ripiano rosso scuro. La scelta cromatica è interessante, così come la vivace brillantezza della stessa. La sabbia della clessidra, nella parte soprastante è color oro e rappresenta il tempo futuro, il tempo che ci rimane, che è appunto prezioso. Una volta scesa, la sabbia, ossia il tempo, viene preso in mano da noi che possiamo plasmarlo e utilizzarlo a nostro piacimento: in questo caso le sabbie diventano colorate, come se il tempo che Roberto ha utilizzato si fosse trasformato nella sua arte. Realizzato con una base di stucco su compensato, è stato poi rifinito con colori a smalto e acrilici, è un’opera, a parer mio, molto suggestiva e stimolante. 

Il nostro artista è autodidatta. I pittori a cui si ispira e che ama sono Paul Klee, Kandinskij, Van Gogh, Tano Festa e Mario Schifano. Nonostante dipinga seriamente da solamente quattro o cinque anni, ha partecipato all’edizione del 2020 della fiera dell’Arte di Genova, ha allestito una prima mostra personale a Torino nel giugno dello stesso anno, intitolata “Percorsi e di Singolarità” e ha vinto il premio “Mostra collettiva Montreux” al BIANCOSCURO Art Contest, sempre nel 2020. Inoltre “Time is running out” e “Life’s disequalities” sono stati pubblicati sul CAM di Mondadori del 2020.

Per approfondire l’arte di Roberto Pino visita il suo sito: Roby’s Art
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