Alexia Botta: l’identità frammentata
Alexia Botta: identità frammentata
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Alexia Botta è una giovane artista, nata nel 1999, che ci offre con le sue opere l’identità frammentata di ognuno di noi, attraverso la rappresentazione graffiante prevalentemente di delicati volti femminili.
La gamma di colori tenui, in certi punti si va a mescolare grazie ad una pennellata decisa e quasi tagliente, rendendoci spettatori di quello che altro non è che l’esperienza umana, mai definita e sempre mutevole proprio come gli sfuggenti contorni delle figure che ci propone la nostra artista.
Un volto di donna, l’abbraccio di due amanti, una ferita dell’anima, ogni figura porta con sé, in ciascun frammento di colore, un’esperienza, che, andandosi a sommare l’uno all’altro, formano la vita stessa.
La pittura a tratti graffiante aderisce in un interessante contrasto alla morbidezza delle forme e dei colori che Alexia Botta usa nelle sue tele, e ci rende partecipi di un’esperienza artistica essenziale: lo specchiarsi della stessa artista nella tela, che da bianca prende le forme e i colori della sua identità, coincide con lo specchiarsi dello spettatore, restituendogli la capacità di immedesimarsi e rendendo l’arte un’esperienza collettiva.
Le figure sono ben posizionate nello spazio, la cui impostazione fa sì che ci sovrastino, travolgendoci con le loro emozioni.
Nata e cresciuta a Pavia, Alexia si sta formando all’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano, dopo aver coltivato e consolidato la sua passione per le arti visive frequentando il liceo artistico, nel quale ha avuto il privilegio di essere allieva di due insegnanti, che ringrazia molto: la professoressa Nardillo e la professoressa Argese, le quali hanno creduto fortemente nel suo ingegno artistico e l’hanno aiutata a spiccare il volo.
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